Vi spiego la mia situazione:
Sono un lavoratore dipendente presso un azienda. Avrei la necessità di aprire la partita iva per avviare un attività di import export di prodotti di vario genere; attività totalmente differente da quella che svolgo in azienda.
Mi potreste dare consigli a livello fiscale. Mi hanno deto che non mi conviene aprire una p.iva essendo un lavoratore dipendente. Addirittura c'è chi mi ha consigliato di farla aprire a qualche conoscente, cosa purtroppo non fattibile.
Consigli? Grazie.
“Commercialista Telematico. Né SKY, né RAI. Abbonarsi conviene.”.
Lavora facile con qualità e risparmio. Lavora CONTABILE TELEMATICO
come in tutte le cose, la convenienza di una operazione dipende da quanto rende.
Se lasci il lavoro dipendente per quello autonomo, ti invito a rifletterci molto bene. Ma se affianchi, il problema è diverso. Ovvio che la non convenienza è data dal fatto che paghi più tasse. Nel senso che più alzi il reddito e più sale anche la percentuale. Poi, a seconda dell'attività ( mi sembra ditta individuale ) avresti il problema della doppia contribuzione. Dipende anche qui dalla esatta attività secondaria. Se il lavoro preminente è quello dipendente, si potrebbe valutare la speranza che l'INPS non ti iscriva d'ufficio. I fattori da considerare sono diversi. l'INAIL, ad esempio, potrebbe essere da pagare. Anche la tenuta contabile è da pagare. Quindi ci sono dei costi da valutare, oltre che delle tasse ( esempio la CCIA ). Insomma bisogna vedere se il gioco vale la candela. Per questo che può aiutarti un commercialista.
Bisogna anche tenere conto del fatto che, al momento, lo svolgimento anche a tempo pieno di un lavoro dipendente non esime dagli studi di settore. Bisognerebbe comunque presentarli, con la possibilità che siano non congrui, e si sarebbe ogni anno o giù di lì costretti a combattere col fisco.
Sayonara aoki hibi yo!
Sarò pure un Senior Member, ma seppur con tanti anni di anzianità, sono solo un'impiegata: quello che dico è da prendersi con le molle e ben più di un grano di sale. Sempre!
Soggetto agli studi di settore si, ma potendo indubbiamente dimostrare e documentare che l'attivita' non e' esercitata in modo esclusivo e prevalente