riporto a galla questo vecchio post, pescato da google.
Dovrei capire quanto "vale" lo studio professionale dove ora io sono "collaboratore" in vista di una associazione/società (?) con il professionista anziano, volta al graduale passaggio di tutta la realtà nelle mie mani.
Non interessano qui gli accordi che prenderemo io ed il professionista titolare dello studio, interessa capire quanto può influire, sulla valutazione, la mia componente personale.
In altre parole, lo studio in questi ultimi anni è andato avanti e si ritrova com'è ora grazie anche a me. Che nei costi peso per il 5% del fatturato, ma che - nei fatti - ho gradualmente sostituito, anche agli occhi dei clienti, la sua figura. Posso quindi dire che la clientela c'è perché ci sono anche io, non sono solo una pedina sacrificabile.
Che ne pensate?
D.P.
Dottore Commercialista, Revisore Legale in Varese
that bastard inside...
Denghiu Danilo per la stima...ma non era a questo che miravo.
Se applico una delle tante formulette per il calcolo del "valore" di uno studio, da quelle piu "spannometriche" tipo "1,5 volte il fatturato dell'ultimo anno" fino ad arrivare a quelle più complesse e complete, come il metodo "intuitus personae" reperito in alcune relazioni di stima, arrivo ad una cifra.
Ecco, su questa ipotetica cifra, quanto potrei far pesare i fattori richiamati nel mio intervento precedente??
D.P.
Dottore Commercialista, Revisore Legale in Varese
that bastard inside...
Quando ho scritto "non fa una grinza" non volevo solo fare un'attestazione di stima, ma anche sottolineare come la tua presenza nello studio vada senz'altro considerata nella valutazione.
Nella stima di uno studio professionale l'elemento "intuitus personae" è senz'altro quello che deve dominare, per cui, dato quello che scrivi, io farei un rapporto tra i clienti che NON curi tu e quelli totali, e applicherei tale percentuale al valore complessivo dello studio.
ciao
Non discutere con un idiota; ti porta al suo livello e poi ti batte con l'esperienza. SANTE PAROLE !