In linea di principio, dal punto di vista fiscale, se l'oratorio non è in alcun modo identificato (cosa veramente molto strana in quanto dovrebbe essere apparato parrocchiale), le operazioni vengono poste in essere, de facto, da un'associazione ancorchè non costituita in forma scritta.
Se questa è effettivamente la situazione, in linea di principio occorrerebbe costituirla con un scrittura privata registrata e verificare se rientra in un'associazione a caratere religioso. Se ciò non fosse, il costo di registrazione si afggira intorno ai 200 €.
TAle associazione sarebbe senza scopo di lucro e soggiacerebbe alla disciplina tributaria relativa ai contributi , quote ecc. ex art. 148 TUIR.
Soggiace anche alla preventiva comunicazione del modello EAS.
Occorre inoltre, sia ai fini iva che ai fini delle Imposte sui redditi, verificare i requisiti oggettivi e soggettivi per l'imponibilità. A rigor di logoca le quote, i contributi ecc. destinati dagli associati e non all'attività istituzionale (anch'essa destinata prevalentemente agli associati) esulano dall'imponibilità dalle imposte sui redditi a meno che non abbiano carattere "commerciale".
VI CONSIGLIO VIVAMENTE di rivolgervi ad un commercialista o ad un' organizzazione di supporto alle associazioni presente sul territorio, nonchè al comune.
Ultima modifica di ergo3; 13-05-10 alle 09:55 AM
"...sentite ragazzi.. la legge è legge e per quanto possa sembrare strano va rispettata!!"...(Bud Spencer in "Lo chiamavano Trinità")