Buongiorno, lavoro presso una società con 40 dipendenti settore EDITORIA che da circa un anno è in crisi. A settembre 2009 abbiamo aperto una procedura di cassa integrazione ordinaria mettendo così in cassa integrazione 9 persone in totale. Purtroppo la situazione è ulteriormente peggiorata e ci ritroviamo, con un passivo a chiusura bilancio 2009, di molto superiore al capitale sociale, che non è nelle intenzioni dei nostri proprietari ricapitalizzare. Per farla breve, da aprile i dipendenti percepiscono un acconto sugli stipendi, non prendono i buoni pasto e neppure la 14ma mensilità. Pare ci sia una società interessata a rilevare una parte dell'azienda nella misura di 10 dipendenti. E' molto probabile quindi che queste persone passino con il nuovo proprietario (ma non sappiamo in che modo) e gli altri rimangano nella vecchia società, che nel frattempo dovrebbe essere messa in liquidazione: per motivi di cessione delle testate che non sono di proprietà ma "in concessione", vogliono assolutamente evitare il fallimento.
La mia domanda è questa: nel caso di messa in liquidazione dell'azienda cosa succede ai dipendenti? Vengono messi in mobilità? E chi deve pagare il saldo degli stipendi agli stessi nonchè tutto quello che concerne la fine del rapporto di lavoro? Sappiamo per certo che l'attuale azienda non può permettersi questi costi, oltre al fatto che ha grossi debiti con tutti i fornitori e che non possiede nulla da poter vendere, neppure gli uffici dove siamo per i quali avremmo lo sfratto esecutivo da mesi. La nostra sensazione è che l'azienda interessata a rilevare, ovviamente lo faccia a fronte di un pagamento ma non è pensabile sia sufficiente a coprire tutti i debiti che ci sono adesso. Come riteniamo non pensabile che sempre chi abbia interessi rilevi tutto quanto eppoi di tasca sua liquidi in qualche modo il personale di cui non ha bisogno. Vi ringrazio per le informazioni che potrete darmi.
Ultima modifica di Xyriana; 06-07-10 alle 04:05 PM