Distinzione cassa contanti da cassa assegni nei corrispettivi
A seguito delle norme sempre più stringenti sull'uso del contante, e della focalizzazione dei controlli sui mezzi di pagamento per vari motivi compresi quelli relativi all'antiriciclaggio, stiamo chiedendo ai clienti che ancora non lo fanno di distinguere nelle prime note la cassa assegni dalla cassa contanti anche relativamente agli incassi di fatture e corrispettivi. In questo modo sarebbero maggiormente al sicuro da presunzioni di illeciti vari e consentirebbero a noi un maggiore controllo.
Vorrei sapere, passando al lato pratico della questione, come vi regolate sulla tenuta di tali prime note, soprattutto relativamente ai corrispettivi. Immaginate un'azienda che abbia già 3 colonne di corrispettivi per 3 diverse aliquote, o peggio varie colonne anche per tipologie di merce, e queste debbano essere moltiplicate ciascuna per 4 (corrispettivi in contanti incassati subito, corrispettivi incassati in assegno subito, corrispettivi non incassati, e infine l'incasso differito di corrispettivi di date precedenti). Nelle migliore delle ipotesi siamo a 12 colonne, e per registrare un mese di corrispettivi ci vuole mezza giornata!