E' proprio manutenzione su beni di terzi, in quanto l'immobile è fuori dalla sfera professionale.
Ho il caso di un professionista che è proprietario dell'immobile nel quale ha la sede del suo studio, ma tale immobile pur essendo di proprietà non è stato mai inserito fra i cespiti.
Nel 2012 il professionista ha rifatto gli infissi. Secondo voi il costo è deducibile?
Il dubbio nasce dal fatto che non è un bene caricato fra i cespiti e non è nemmeno un locale in affitto ( avrei usato manutenzione su beni di terzi).
E' proprio manutenzione su beni di terzi, in quanto l'immobile è fuori dalla sfera professionale.
Non discutere con un idiota; ti porta al suo livello e poi ti batte con l'esperienza. SANTE PAROLE !
E' fuori dalla sfera professionale ma è pur sempre di sua proprietà, in ogni caso applicando per analogia lo stesso trattamento dei beni di terzi non dovrebbe esistere un contratto? Oppure si potrebbe pensare ad una specie di comodato d'uso gratuito tra il professionista e il " proprietario " dell'immobile, che pur essendo verbale è sempre valido?
Molti imprenditori per ragioni legati alla fiscalità prospettica degli immobili (in particolare al problema delle plusvalenze in caso di cessione futura) preferiscono non inserire il bene immobile in azienda (ad es. il fabbricato destinato all'attività artigianale).
Ciò non toglie che le spese per gli adattamenti e per l'uso del bene stesso (ad es. le spese dell'energia elettrica) essendo inerenti all'attività, non può essere disconosciuta la deducibilità. Credo che per i professionisti valga lo stesso ragionamento, se la spesa è inerente, deve essere riconosciuta la deducibilità, indipendentemente dall'iscrizione del bene nel registro dei cespiti.
Non credo si possa parlare di bene di terzi, in rapporto al bene di proprietà dell'imprenditore o del professionista, non inserito nei cespiti, perché se è vero che i beni della sfera imprenditoriale sono su un piano giuridico diverso dai beni inseriti nella sfera personale, è pur vero che per il principio della confusione (1253 del cod. civ.) l'imprenditore non può essere considerato controparte rispetto a se stesso assumendo la qualità di debitore e creditore al tempo stesso che elide la corrispettività.
Se utilizzato nella gestione dell'impresa, per la quale non avrò diritto (per mia scelta) alla deduzione degli ammortamenti, ritengo avrò sicuramente diritto alla deduzione delle spese d'uso, perché il bene che le produce è utilizzato nell'impresa.
Ultima modifica di Enrico Larocca; 18-04-13 alle 12:59 PM
Unusquisque faber fortunae suae
(Traduzione: Ognuno è artefice della propria fortuna) di Appio Claudio
La sostituzione degli infissi ( i vecchi sono stati rubati perchè in alluminio !!!! ) però sarebbe tecnicamente una riparazione forse quindi un concetto diverso da spesa di uso.
Riparo dunque un bene che non è fra gli strumentali e deduco il costo della riparazione?
Riparo un bene che uso e sfrutto nell'impresa. La riparazione nasce dall'uso o da eventi anche indipendenti dalla mia volontà che incidono su di esso, senza delle quali non posso continuare ad utilizzare quel bene. L'inerenza della spesa non credo si possa mettere in discussione.
Unusquisque faber fortunae suae
(Traduzione: Ognuno è artefice della propria fortuna) di Appio Claudio