La data in cui rilevare il pagamento è la data dell'assegno; non importa che sia versato dopo. La differenza tra saldo contabile e saldo bancario è assolutamente corretta. Si tratta delle cc.dd. partite viaggianti.
Una ditta ha emesso un assegno in data 10 febbraio a saldo di una fattura, l'assegno però è stato cambiato in data 09 marzo.
In contabilità come rilevate tale differenza temporale? In genere trattandosi di pochi giorni rilevo direttamente il pagamento alla data dell'estinzione in banca, ma in questo caso che la differenza è di un mese è consigliabile usare un conto intemedio tipo debito verso banca per assegni emessi alla data dell'emissione e poi saldare il debito alla data effettiva dell'addebito?
La data in cui rilevare il pagamento è la data dell'assegno; non importa che sia versato dopo. La differenza tra saldo contabile e saldo bancario è assolutamente corretta. Si tratta delle cc.dd. partite viaggianti.
Non discutere con un idiota; ti porta al suo livello e poi ti batte con l'esperienza. SANTE PAROLE !
Giusto, in effetti a fine anno queste situzioni le gestisco in bilancio con il prospetto di raccordo. Ma durante l'anno contabile se volessi avere, per mia comodità, corrispondenza fra saldo contabile ed estratto conto bancario, considerato che l'assegno emesso non è stato immediatamente riscosso, potrei utilizzare un conto transitorio " assegni emessi " che chiude la partita con il fornitore e poi al momento dell'addebbito effettivo chiuderlo con il conto banca?
Sarebbe regolare come procedura?
No, Pino.
L'assegno è un titolo di pagamento, non è un titolo di credito. La post-datazione non è ammessa, neanche in via ufficiosa.
Unusquisque faber fortunae suae
(Traduzione: Ognuno è artefice della propria fortuna) di Appio Claudio
Normalmente si usa un conto tipo "cassa assegni" o simili che è riclassificato assieme alle liquidità di cassa.
Quindi il cliente paga consegnando un assegno e contabilmente si chiude il cliente in avere e si apre in dare il conto "cassa assegni".
Quando si versa l'assegno in banca si apre in dare il conto "banca" e si chiude in avere il conto "cassa assegni".
La contabilità deve rispecchiare la realtà delle cose. Solo così non ci si sbaglia e, in caso di controlli, tutto è in regola.
Altrimenti se eventuali accertatori ti fanno aprire la cassaforte e dentro ci trovano assegni non contabilizzati, qualche problemino uno lo potrebbe avere.
Non discutere con un idiota; ti porta al suo livello e poi ti batte con l'esperienza. SANTE PAROLE !
Assolutamente, la data dell'assegno è giusta, è stato emesso il 10 febbaraio ed incassato il 09 marzo, nell'etratto conto della banca risulta come valuta il 10 febbario e data operazione il 09 marzo, per questo lo ritrovo nell'estratto conto del mese di marzo. Per comodità cercavo di far coincidere la data dell'operazione con la data nella quale registro in contabilità il movimento.
La soluzione di usare il conto assegni emessi per la verità l'ho letta su un libro di Balducci ( tenere la contabilità ) della fag editori e si riferiva proprio al caso di assegni emessi.
Chiarmante mi è sembrata strana come soluzione ma poichè sarebbe stata comoda ho chiesto......
Non conosco il libro di Balducci, Pino, ma non esiste un perfetto sincronismo tra la data di registrazione dell'assegno nella contabilità del traente, del beneficiario e della banca. Il titolo di pagamento arriva in tempi diversi a ciascuno dei soggetti coinvolti e il beneficiario ha registrato il ricevimento dell'assegno con il conto "Assegni in cassa" e reciprocamente il traente l'ha registrato come diminuzione di disponibilità bancarie. Proprio per il modo di contabilizzare del beneficiario - in conto aumento liquidità - che deriva il comportamento del traente che deve registrare in diminuzione di liquidità (disponibilità) lo stesso.
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(Traduzione: Ognuno è artefice della propria fortuna) di Appio Claudio