Intanto i c.d. "regimi fiscali agevolati" sono una cosa diversa dai c.d. "contribuenti minimi".
Non è solo una questione nominalistica!
Il primo regime (detto anche "forfettino") fa riferimento all'art. 13 della legge 388/2000. Esso prevede l'IVA, ma NON la ritenuta d'acconto, visto che paga un'imposta sostitutiva del 10%.
Il secondo è nato con la recente legge finanziaria 2008, NON prevede l'IVA, ma RICHIEDE la ritenuta d'acconto. Niente IRAP, imposta del 20% "secca" sostitutiva anche di IRPEF e addizionali regionali/comunali.
Se - come mi pare di intuire - tu rientri nel secondo caso (nuovo regime dei "minimi"), ti consiglierei prima di tutto di leggere le varie circolari esplicative (le trovi sul sito dell'Agenzia delle Entrate).
Per quanto riguarda la tua fattura, i numeri sono giusti, ma la dizione "imposta unica sostitutiva" è una fantasia.
E per carità NON ESPORRE L'IVA IN FATTURA, usciresti AUTOMATICAMENTE dal nuovo regime, passando a quello ordinario.
Le possibilità sono due:
1) Il tuo cliente NON è un sostituto d'imposta (per esempio è una persona fisica non titolare di partita IVA): niente ritenuta, totale da pagare = 1560.
2) Il tuo cliente è un sostituto d'imposta, e sarà tenuto a VERSARE LA TUA RITENUTA D'ACCONTO. Allora va bene come hai scritto, ma la dizione corretta per i 312 euro è "ritenuta d'acconto"!
Infine, trattandosi appunto di una ritenuta d'acconto, in sede di Unico 2009 farai i calcoli giusti e verificherai se devi versare ancora qualcosa (caso probabile se hai molti clienti del caso "1") oppure se ti troverai a credito (tipicamente se tutti i tuoi clienti sono nel caso "2" e tu hai anche degli oneri deducibili, come per es. i contributi alla gestione separata).
ciao