Il primo comandamento è quello di sconfessare le deduzioni dell'agenzia.
Se c'è identità di importi tra ft e incassi nei conti personali, non è possibile affermare - senza prova - che non siano riconducibili.
Uno studio associato di professionisti ha un accertamento bancario dall'agenzia delle entrate. Uno dei soci ha pagato alcune fatture ed incassato altre fatture direttamente sul suo conto personale, bypassando il conto di studio. Sia le spese che gli incassi sono stati regolarmente fatturati dallo studio associato. I verificatori ora contestano queste operazioni considerandole imponibile non dichiarato perché le prove portate in contraddittorio ( le fatture intestate allo studio) non sono idonee a vincere la presunzione in quanto non c'è riconducibilita tra la fatture e le movimentazioni transitate sul conto personale del singolo professionista. Come impostereste la difesa in merito a questo punto? Grazie.....
Il primo comandamento è quello di sconfessare le deduzioni dell'agenzia.
Se c'è identità di importi tra ft e incassi nei conti personali, non è possibile affermare - senza prova - che non siano riconducibili.
Non discutere con un idiota; ti porta al suo livello e poi ti batte con l'esperienza. SANTE PAROLE !
Grazie Danilo ...come immaginavo...
La loro motivazione a base del rigetto é la seguente: (il cliente a fronte dell'accredito aveva portato la fattura il cui netto era lo stesso importo-data accredito=data fattura): "non è stata documentata la correlazione tra l'operazione indagata ed il titolo di credito versato-non è stato chiarito il motivo per cui la fattura sarebbe stata incassata direttamente dal socio sul suo conto personale piuttosto che sul c/c dell'associazione professionale che l'ha emessa"
Si infatti..Ciao grazie buona serata...