io ho un ricorso pendente da 3 anni ormai presso la CTP di Matera sul tema delle compensazioni parziali, dove sostengo, in virtù della C.M. 144/E/98 e di una caterva di articoli di dottrina (compreso il CT) che calcolare lo 0,4 % sull'imposta a debito al lordo della compensazione è un discorso che confligge in primis con le stesse istruzioni ministeriali citate; in secundis è insensato perchè conduce ad un paradosso rappresentabile con questo semplice esempio numerico:
se il sig. Rossi deve con UNICO 2010 un importo di IVA a saldo per 50.000 Euro e contemporaneamente è creditore per IRPEF di Euro 49.900 secondo le istruzioni della 144/98 dovrebbe applicare questa formula:
(50.000 - 49.900) x 1,004 = 100,40 arrotondato a 100 Euro ==> Importo da versare per IVA a saldo 2009.
Secondo il calcolo che alcuni Uffici pretendono invece, la formula dovrebbe essere così strutturata:
(50.000 x 1,004) - 49.900 = 300,00 contro 100 del calcolo giusto con un incremento del debito fiscale a saldo di 200,00 Euro.
I paradossi del secondo modello di calcolo sono:
a) si pretende di considerare l'obbligo di pagare di debito fiscale diversamente dal diritto di ricevere il rimborso del credito. Eppure, la presenza coeva di entrambi determina, a richiesta, la compensazione reciproca delle posizioni; altrimenti non si capisce a cosa serve il servizio centralizzato di riscossione alimentato telematicamente dagli invii dei modelli di pagamento F24;
b) si pretende di instaurare una precedenza dei debiti fiscali sui crediti verso l'Erario ( fatto che comporta l'attualizzazione del debito con relativa maggiorazione in caso di pagamento ritardato del tributo) per poi attuare la compensazione solo dopo aver attualizzato il debito, sebbene nè la normativa, nè le istruzioni ministeriali stabiliscono questa precedenza e allora ?
E allora vengono fuori queste interpretazioni di alcuni uffici da finanza creativa.
Saluti
Ultima modifica di Enrico Larocca; 19-11-10 alle 01:30 PM
Unusquisque faber fortunae suae
(Traduzione: Ognuno è artefice della propria fortuna) di Appio Claudio