Ciao a tutti!!!
E' arrivata l'ignorantona di turno a cui i commercialisti parlano il loro linguaggio alieno!
Scusatemi in anticipo ma....
ho aperto una partita IVA con il regime contribuenti minimi e avrei una domanda:
SE IO FATTURO UN SERVIZIO A UNA SOCIETA' SENZA IVA (SOLO CON RITENUTA) COME FA IL MIO CLIENTE A SCARICARE L'IVA??????
So che per molti di voi sarà una domanda stupida ma nessuno vorrà mai usufruire dei miei servizi grafici se non potrà scaricarsi l'IVA delle mie fatture.
Grazie 1000000 in anticipo!!!
Luddi
Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande. (Nagib Mahfuz)
Se le cose fiscali fossero semplici, chi avrebbe bisogno del Commercialista? (..)
Niccolò
La caratteristica che distingue i contribuenti minimi è proprio questa le fatture emesse sono senza iva , in riferimento a (art. 1, commi da 96 a 117 della legge finanziaria per il 2008 ), quelle ricevute sono indetraibili al 100%.
Nel corpo delle fatture emesse va riportata la seguente dicitura:
vendite effettuate ai sensi Art. 1, c. 100 della legge Finanziaria 2008
A leggere post come questo, si intuisce che molti contribuenti minimi sono "buttati" nel mercato senza un minimo di tutela nè da parte di un consulente ma neanche da parte delle istituzioni. O veramente il Fisco decide di non controllarli, altrimenti temo che molti avranno brutte sorprese... ma brutte davvero.
Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande. (Nagib Mahfuz)
Se le cose fiscali fossero semplici, chi avrebbe bisogno del Commercialista? (..)
Niccolò
beh ilmeccanismo dell'IVA appare ormai chiaro...è quello della R.A. che lascia ancora dei dubbi.
Anche se sembra ormai pacifico l'inserimento in fattura.
Parere fornito in maniera spassionata e gratuita. Consiglio chi legge di portare a termine le proprie ricerche e attenersi, comunque, alla legislazione vigente
come detto in un mio precedente post, l'intento dell'allora legislatore fiscale Visco era quello di creare una tipologia di contribuenti che potesse fare a meno delle consulenze (leggi parcelle) di un commercialista, gestendo una contabilità senza registri, su un semplice foglio di excel utilizzando le funzionalità di Entratel per adempiere ai relativi obblighi
la realtà che si va delineando è altra...
anche noi addetti ai lavori facciamo quasi fatica a gestire questa nuova tipologia di clienti, vedi ad esempio il passaggio da un regime all'altro, figuriamoci se tutto questo fosse gestito dal contribuente stesso..
il contribuente poi disprezza questa tipologia di materia (e questo ogni tanto mi fa sempre fare più di una riflessione...), figuriamoci se si mette a fare il fiscalista e il proprio intermediario fiscale al contempo!
questo provvedimento, forse nobile nelle intenzioni, ma avverso nei confronti di certi professionisti a mio avviso, è un tentativo di semi-liberalizzare una professione ma ancor prima una professionalità
a questo punto mi sembra che sia opportuno trovare il giusto confine tra una semi-liberalizzazione (tra l'altro mal fatta come quella in oggetto) e un provvedimento anarchico come forse è meglio definirlo.
per quanto riguarda l'IVA che è l'oggetto del post cercherò di esserti il più chiaro possibile.
l'IVA che addebiti al cliente è un 20% che lui ti paga ma che il mese dopo, oppure dopo qualche mese recupera da una eventuale IVA a debito, cioè l'IVA che gli hanno pagato i suoi clienti sulle sue fatture.
quindi per lui pagarti il 20% in più e recuperarlo dopo qualche mese, oppure pagare il 20% in meno (cioè senza IVA) è la stessa cosa.
qualcosa può cambiare se esercita un'attività esente, cioè se il tuo cliente non espone l'IVA in fattura, lì a tutti gli effetti gil resta sul groppone, e sicuramente è meglio avere una persona come te che gli fattura esente IVA.
di prassi quindi fatturare come contribuenti minimo è un vantaggio perchè non si espone l'IVA in fattura: il contribuente vede importi più bassi oppure essendo soggetto ad una attività esente non corre il rischio di avere costi in più
"ogni tanto, forse un pò troppo spesso, gli articoli in tema di fisco hanno qualcosa di realmente molto esilarante"; cash; 28/06/2008
Buongiorno, volevo porvi un quesito e per farlo vi spiego la mia storia:
Non ho partita iva e sono disoccupata ma l'anno scorso ho lavorato per una ditta come modellista e come prestazione occasionale( quindi non più di 30gg all'anno e non ho superato i 5000 euro lordi); quest'anno il lavoro si è intensificato e siccome supererò i 30 gg e anche i 5000euro (arriverò a 9000lordi) mi chiedevo se conviene fare questa cosa del contribuente minimo..non riesco a capire le spese che dovrò affrontare...per starci dentro. L'altra possibilità che ho è quella di rimanere in prestazione occasionale e aprire la gestione separata inps? aiutatemi a capire per favore...grazie Sandra.
Se non hai altri redditi ti conviene la gestione separata INPS per la differenza di 4000 euro
se superi i 30 gg con lo stesso committente, a prescindere dall'importo ... la cui misura oltre i 5mila eu ti costringe alla sola iscrizione alla G.S. inps, la prestazione è fortemente non occasionale: tutto si puo fare ... ma quanto è credibile una prestazione occasionale di 9000 eu in 30gg!?
se apri p.iva credo che non potresti che inquadrarti come artigiana e per quel fatturato ... sarebbe piu la spesa che l'impresa (soprattutto considerando il carico previdenziale)!
la soluzione è ... una "gestione mista"![]()
"Le tasse si pagano quando qualcuno ce le chiede, ed è più probabile che lo faccia su quello che si vede." (Raffaello Lupi)