Pazzesco...
E noi stiamo qui a preoccuparci di ottemperare nei termini per PEC PIC POC
Le sigarette elettroniche
Per la copertura necessaria a questo primo slittamento - grosso modo un miliardo, nel dettaglio: 864,6 milioni per il 2013; 117 milioni per il 2014; 112 milioni per il 2015; 51 milioni per il 2016 e un milione di euro a decorrere dal 2017 - il governo ha dunque previsto due tipi di intervento. Il primo sulle cosiddette e-cig, le sigarette elettroniche: «I prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati - si legge nella bozza in possesso del Sole 24 Ore - nonché i dispostivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo, sono assoggettati ad imposta di consumo nella misura pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita al pubblico».
Gli acconti fiscali
Quanto agli interventi sull'Irpef, a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013, la misura dell'acconto dell'Irpef, l'imposta sul reddito delle persone fisiche, è fissata al 100 per cento (ora è al 99%). Per il 2013, si precisa nella bozza, questa previsione produce effetti esclusivamente sulla seconda o unica rata di acconto Irpef, «effettuando il versamento in misura corrispondente alla differenza fra l'acconto complessivamente dovuto e l'importo dell'eventuale prima rata di acconto». Per chi si avvale dell'assistenza fiscale, saranno i sostituti d'imposta a trattenere la seconda o unica rata di acconto tenendo conto dell'aumento.
Per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013, inoltre, la misura dell'acconto dell'Ires, imposta sul reddito delle società, è aumentata dal 100 al 101 per cento. In questo caso, la norma disposizione produce effetti esclusivamente sulla seconda o unica rata di acconto, effettuando il versamento in misura corrispondente alla differenza fra l'acconto complessivamente dovuto e l'importo dell'eventuale prima rata di acconto.
Infine, per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013 e per quello successivo, il versamento di acconto dell'Irap è fissato nella misura del 110 per cento (qui, per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013, la disposizione produce effetti solo sulla seconda scadenza di acconto, effettuando il versamento in misura corrispondente alla differenza fra l'acconto complessivamente dovuto e l'importo versato alla prima scadenza)
Amareggiata oltre ogni misura.
Pazzesco...
follia allo stato puro, follia...
Mi sembra solo il gioco delle tre carte...![]()
Assurdo...
E hanno il coraggio di continuare a chiamarlo "acconto".... un acconto in italiano significa "una parte del dovuto"...qui si parla del 110%!!!....siamo fuori da ogni logica....ma non possiamo fare qualcosa...uno sciopero...se si fermano i commercialisti si ferma l'Italia, se ci rifiutiamo di far pagare gli acconti ai nostri clienti vediamo cosa succede....
"Come spieghereste a un bambino che cos'è la felicità?" "Non glielo spiegherei. Gli darei un pallone per farlo giocare" D. Solle
Il problema di base, secondo me, stà nel fatto che l'italiano di suo parla parla ma poi abbassa la testa e avanti.
La platea degli indignati è composta in gran parte da pensionati con pochi diritti ma comunque acquisiti e giovani più o meno svogliati quindi, tutti zitti e fermi.
Vedo che negli stati dove i giovani sono veramenti coinvolti nella politica e nella società (non vale l'happy hour) e i pensionati sono in numero minore rispetto alle giovani generazioni, le rivolte di piazza si possono mettere in atto.
Luridi schifosi mantenuti.
Mi tappo il naso e voto grillo.
STUDIO COMMERCIALE POSADINU PINNA
in collaborazione con
CAF NAZIONALE DEL LAVORO - SEDE DI SASSARI